[B900] Notizie/I - Lettera aperta a Rita Levi Montalcini

Redazione di Bollettino '900 redazione at boll900.it
Fri Nov 16 02:12:26 CET 2007


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    BOLLETTINO '900 - Notizie / I, ottobre 2007

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SOMMARIO:

- Lettera aperta a Rita Levi Montalcini
   da parte dei ricercatori precari italiani

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Lettera aperta alla Senatrice Rita Levi Montalcini

Gentile Professoressa,

siamo un gruppo di ricercatori precari, ci rivolgiamo
a Lei con il massimo rispetto e ringraziandola,
davvero di cuore, per quanto ha fatto e continua
a fare per la Ricerca italiana.
Ci rivolgiamo a Lei perche' La sentiamo "dalla nostra
parte", dalla parte della Ricerca. Abbiamo apprezzato
tutte le dichiarazioni d'intenti dei politici dei
Governi precedenti e di questo: piu' soldi alla
ricerca, concorsi trasparenti; le abbiamo apprezzate
tutte ma non si e' mai andati oltre le parole.
Professoressa, i ricercatori precari dell'Universita'
e degli Enti di ricerca, in Italia, sono piu' di 60.000!
Non siamo un "fenomeno marginale": rappresentiamo il
50% della forza lavoro dell'Universita'. La situazione,
purtroppo,  e' identica negli enti di ricerca.
Facciamo ricerca, insegniamo, seguiamo i tesisti,
pubblichiamo, partecipiamo ai congressi, prepariamo
le richieste di finanziamenti (nelle quali molto
spesso non compariamo).
Lavoriamo almeno quanto uno "strutturato" ma... non
abbiamo gli stessi diritti... Anzi.
I concorsi in Italia sono pochi e, come se non
bastasse, molti prendono l'aspetto della farsa:
spesso il nome del vincitore si conosce ancor
prima che il concorso venga bandito. La meritocrazia
in Italia resta una vuota se non ambigua parola
che trova molto raramente applicazione. Le carriere
accademiche veloci sono quelle dei predestinati e
dei figli d'arte. E poi, come tutti sanno "bravi si
diventa" con le occasioni giuste, che pero' non sono
aperte a tutti in base al merito... Se poi si e' donne,
tutto diventa ancora piu' difficile.
Ma, se si guarisce dal cancro, se si e' scoperta una
nuova molecola, un nuovo gene, un nuovo software, si
favorisce una nuova cultura in evoluzione con le altre,
si trovano nuovi metodi per insegnare e per imparare
lo si deve anche a noi precari che per anni abbiamo
lavorato sperando di ottenere un posto che ci avrebbe
dato stabilita' economica e LIBERTA'.
Professoressa, chi e' precario della ricerca, infatti,
non e' libero. Deve accettare compromessi di ogni tipo
pena il mancato rinnovo del contratto, deve accettare
di ritirare i propri titoli da un concorso per favorire
l'assunzione di un predestinato, deve accettare di vedere
pubblicati i suoi dati senza che il suo nome compaia fra
i coautori. Tutto questo per poter sopravvivere al presente
senza potersi mai chiedere come sara' il futuro. Noi,
infatti, saremo una generazione di pensionati senza
pensione. A quel punto, forse, lo Stato si preoccupera'
di noi.
Peraltro di noi si sono dimenticati in tanti, da tanti
anni (e governi!). Cosi', inesorabilmente, quelli
che erano "giovani precari" adesso sono diventati i
precari di 34-40-45 anni. E magari sono troppo vecchi
per entrare come ricercatori.
Molti di noi sono precari da 10-15 anni, hanno avuto
contratti di ogni tipo, sono stati giudicati ogni
anno, ad ogni rinnovo di contratto. Ci chiediamo quali
altre prove dobbiamo superare per essere giudicati
idonei alla stabilizzazione.
Professoressa, Le chiediamo che, con il rigore che La
contraddistingue, durante la discussione prevista in
Senato per l'esame della legge finanziaria, ponga la
soluzione del precariato nell'universita' e nella
ricerca pubblica come un punto fermo dalla cui
soluzione non e' possibile prescindere per risanare
l'universita' italiana e per dare slancio e futuro
ad un paese che, altrimenti, e' destinato a diventare
una colonia turistica (forse anche accademicamente
parlando).
La ringraziamo, Professoressa, per quanto vorra' fare
e La salutiamo con stima.

5, novembre 2007

Rita Clementi 347-9021822
rita.clementi at gmail.com

Leonardo Bargigli 335-6070188
leonardo.bargigli at gmail.com

Silvia Sabbioni 347-8061775
sbs at unife.it

Luca Toselli 35-8231546
luca.toselli at unimi.it

e altri 550 precari

le adesioni s'inviano a - rita.clementi at gmail.com -
con oggetto LETTERA, indicando
[nome, cognome, sede universitaria].


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Notizie/I, ottobre 2007. Anno XIII, 5.

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